Forse non tutti lo sanno ma, alcune persone, hanno particolari necessità: sono allergici ai metalli, anche all’oro giallo che, a volte si può usare a volte no, al nichel e ad altri metalli non nobili, compreso il titanio, che perciò sono assolutamente da escludere. Dal momento che si possono ottenere manufatti protesici con una durezza superiore, solo mischiando il 40% di oro ad altri metalli, sono sempre più diffuse le leghe che contengono altri metalli pur autorizzati. Le sentirete citare anche dal dentista quali, leghe: “platinate”, “palladiate”, oppure “non nobili” e/o semi-preziose (se contengono in elevate percentuali rame, cromo e altri metalli dal potenziale elettrico positivo).
C’è da osservare che, all’avvento dell’odontoiatria moderna, vi erano solo le leghe platinate. Poi s’intravide l’opportunità di sottrarre del platino (costosissimo) e di sostituirlo con il palladio (a basso costo). Maggiore era la percentuale di sostituzione del platino con il palladio, più si risparmiava sul materiale di partenza. Purtroppo, il palladio ha, notoriamente, l’elevata potenzialità di inibire gli enzimi inoltre, ha la capacità di indurre sensibilizzazioni nel tempo. I tedeschi ci avvertono da anni degli effetti nocivi del palladio. La Svizzera, qualche anno fa, bandì il palladio dalle protesi (ancora prima che l’amalgama per le otturazioni).
Oggi, molti omeopati anche in Italia, essendo a conoscenza della spinosa questione, iniziano a testare il palladio, trovando sempre dei problemi generati da esso. Se proprio il vostro dentista vuole usare dell’oro, oppure anche dell’oro platinato fate attenzione che, se per voi è importante, non vi sia del palladio nella lega.
Può essere utile sapere se i metalli sono presenti nel nostro organismo perché è possibile fare qualcosa:
- Valutazione anamnestica
- Il SEM (Screening dell’Equilibrio dei Minerali attraverso l’analisi del capello)
- Analisi dei metalli nelle urine
- Valutazione frequenziale (con dispositivi di biorisonanza. EAV)